Continua a crescere l'interesse internazionale su quanto le reazioni piezonucleari "italiane" hanno prodotto. Non e' in effetti facile capire quali dei due aspetti (produzione di energia dal ferro e decadimento di materia radioattiva in materia inerte) sia più sconvolgente.
Continua a crescere l'interesse internazionale su quanto le reazioni piezonucleari "italiane" hanno prodotto. Non e' in effetti facile capire quali dei due aspetti (produzione di energia dal ferro e decadimento di materia radioattiva in materia inerte) sia più sconvolgente. Il primo effetto riguarda il rilascio di energia pulita sotto forma di neutroni senza nessuna radiazione di accompagnamento (alfa, beta o gamma), mentre il secondo è relativo "all'alleggerimento degli elementi" e loro conseguente trasformazione. Il rilascio di neutroni implica infatti che gli elementi si trasformino in altri elementi progressivamente più semplici e cio' vale anche per i materiali radioattivi. Il torio 228 infatti (fortemente radioattivo), sottoposto ad adeguata pressione ultrasonica ha accelerato la rapidita' del suo decadimento di 10.000 volte trasformandosi in materia inerte (non piu' radioattiva in circa 90' di sollecitazione ultrasonica). ... I riferimenti bibliografici (Deformed space-time - edizioni Springer Verlag), le esperienze condotte e la loro ripetibilità, recentemente pubblicate su Physics Letters A, hanno attirato l'attenzione della comunità scientifica internazionale su teoria, fenomeni e indagini italiane. ... In particolare l'apparizione della ricerca italiana sul CERN COURIER testimonia, qualora ce ne fosse ancora bisogno, come l'argomento rivesta un'importanza di portata forse epocale. Sono del resto le parole quasi testuali con le quali il magazine Futura-Sciences chiude il suo resoconto, tra numerosi links e riferimenti che rimandano ad un approfondimento completo. ... A ridosso della recentissima conferenza di Albuquerque, tanto interesse ci soddisfa senza stupirci. L'attenzione per una disponibilita' energetica affidabile e un ambiente molto più pulito dell'attuale sono comprensibili. Monopolizzare petrolio o uranio e' facile o forse inevitabile. Ma il ferro? Riusciremo a perpetrare questa sorta di "abigeato minerario" anche con il ferro? Magari sara' un pochino piu' complesso. Mai provato ad appoggiare una calamita sulla spiaggia?
Andrea Rosetti General Manager - Milano Walter Radica Giornalista Scientifico - Milano Cristina Barbero Giornalista Scientifico - Torino Luca Gamberale NEO scouter - Milano Fabrizio Ferrante NEO scouter - Roma Roberto Germano NEO scouter - Napoli Domenico Cirillo NEO scouter - Napoli Daniele Mangia NEO scouter - Brindisi
Reazioni Piezonucleari
E' stata ufficializzata dalla rivista Physics Letter A del 23 febbraio 2009, la scoperta di un nuovo tipo di reazioni nucleari definite "Reazioni Piezonucleari". Esistono particolari condizioni "non lineari" in cui i nuclei interagiscono tra loro secondo una modalità non prevista dalla meccanica relativistica e dalla meccanica quantistica. Il modello fisico tradizionale non e' in grado di descrivere e prevedere tali reazioni. Affinche' possano avvenire reazioni nucleari in specie chimiche non radioattive, l'attuale modello richiede la presenza di temperature elevatissime nell'ordine di milioni di gradi. Nelle Reazioni Piezonucleari non sono necessarie temperature estreme. Sono sufficienti particolari pressioni veicolate da ultrasuoni nei liquidi e pressioni meccaniche nei solidi. Esistono modelli teorici che prevedono le condizioni necessarie per provocare una reazione nucleare senza la necessità di alte temperature. Citiamo il modello elaborato dal Prof. Fabio Cardone descritto nelle pubblicazioni:
"Verso il Nucleare Pulito" e "Deformed Spacetime"
La teoria prevede che negli elementi sottoposti a compressioni meccaniche indotte da ultrasuoni nei liquidi e da pressioni esercitate in modo specifico nei solidi, avvengano delle reazioni nucleari. L'evidenza sperimentale e' data dall'emissione di neutroni. Siamo di fronte ad una scoperta di enorme importanza che apre un vasto campo d'indagine per lo sviluppo di applicazioni innovative in ambito nucleare, quali: Sviluppo Reattore Piezo Nucleare (RPN) mod. C1.pdf
Reazioni piezonucleari… anche al MIT si comincia a riflettere 9 Maggio 2012
Le reazioni piezonucleari cominciano a fornire spiegazioni più o meno dirette di fenomeni finora attribuiti alla fusione fredda. Peter Hagelstein, ricercatore del Massachusetts Institute of Technology (MIT) prova ad abbozzare un’idea che inquadri gli esiti dell’esperienza condotta lo scorso 4 maggio al Politecnico di Torino nel corso della conferenza
Hidden Potential of the cutting-edge Research on nuclear technology
L’ottimo servizio di Maurizio Menicucci, andato in onda Lunedì 7 Maggio nella rubrica scientifica della TGR (Leonardo) sintetizza in pochi minuti quanto accaduto
Con l'estensione ai solidi la ricerca sulle reazioni piezonucleari ha prodotto nuovi e incoraggianti risultati. Questo è stato possibile anche grazie al contributo di valenti ricercatori con i quali il Prof Cardone e il suo staff hanno potuto fattivamente collaborare.
Primo fra tutti il Prof. Carpinteri, del Politecnico di Torino e l'equipe di ingegneri della STARTEC di Milano.
Proprio questa azienda, su indicazioni dei Proff. Cardone e Carpinteri, ha realizzato un reattore avanzato (ne vediamo in foto la sola parte contenitiva).
Il reattore, che può essere considerato come un primo tentativo di prototipo industriale, ha prodotto con un'esigua immissione di energia sotto forma di ultrasuoni (19 W contro i 100w immessi nei liquidi tramite il primo prototipo sperimentale), un flusso neutronico ben più consistente di quanto precedentemente ottenuto. Il tutto in soli 5 min. di attivita' contro i 90 impiegati nelle prime indagini sperimentali. Riconfermata definitivamente anche nei solidi l'assenza di radiazioni ionizzanti alfa, beta e gamma. Il "piezo-nucleare" dal ferro è pulito.
Aldilà di qualsiasi entusistica speculazione è a riguardo auspicabile un’intensificazione della ricerca proprio dal punto di vista dello sfruttamento industriale.
C’è da considerare che i risultati fin qui ottenuti con una disponibilità di risorse contenuta, lasciano intravedere ben altre possibilità di sfruttamento. Sembra sempre più plausibile l’inconsistenza della fusione fredda e che ogni qualvolta siano stati osservati fenomeni a lei ricondicibili in realtà ci si trovasse al cospetto di reazioni piezonucleari.
ECCO L’ENERGIA NUCLEARE PULITA! 22 marzo 2010 | Autore Pino Delle Donne | Stampa articolo Stampa articolo
Energia nucleare pulita ENERGIA NUCLEARE ULTRASONICA L’ENERGIA NUCLEARE PULITA ESISTE, ma i politici non vogliono farvelo sapere! Ultimamente abbiamo avuto tutti modo di sentir parlare del problema energia dai media nazionali e soprattutto dai vari politici di ogni razza e specie. Il problema è che nessuno di questi si è mai preoccupato di far sapere agli italiani la cosa più importante e cioè che l’ energia pulita al 100% non è più un sogno, ma è una realtà a portata di mano. Il Professor Fabio Cardone, noto esperto di energia nucleare a livello mondiale, assieme alla sua equipe di scienziati, per conto del C.N.R. sono riusciti a produrre energia nucleare priva di radiazioni e di qualsiasi rischio per la salute dell’ambiente. In sintesi si tratta di ricavare energia dal cloruro di ferro (molto abbondante in natura), attraverso un bombardamento ultrasonico.
Ma c’è di più! Sempre con questa tecnologia, il Professore e la sua straordinaria equipe, hanno testato il funzionamento del reattore ultrasonico sostituendo il cloruro di ferro, con delle scorie nucleari, ovvero con il materiale radioattivo prodotto dalle varie centrali nucleari. Ebbene la cosa straordinaria è che l’aver sottoposto queste scorie al bombardamento ultrasonico, ha fatto perdere a tale materiale LA SUA RADIOATTIVITA’… Probabilmente nessuno di noi è in grado di rendersi conto di quanto sia rivoluzionaria questa scoperta e a quali sbocchi potrebbe portare. Basti pensare a quanto sarebbero disposti a pagare i vari stati per farci smaltire le loro scorie nucleari, con le quali noi potremmo contemporaneamente produrre energia e nel frattempo ripulire l’ambiente. Scusate se è poco… Evidentemente però è davvero poco. Già, perchè a quanto pare l’esperimento è perfettamente riuscito, ma non basta. Adesso occorre sviluppare un sistema per sfruttare la tecnologia su larga scala. Tale sistema è stato stimato che richiederebbe un investimento di soli 350 milioni di euro. Dov’è il problema direte voi! Si tratterà di rinunciare a qualche auto blu, o a qualche altra sciocchezza ma avremmo pur sempre un sistema che ci consentirà di diventare il primo paese al mondo che è in grado di eliminare le scorie nucleari (che restano radioattive per milioni di anni) e di produrre energia PULITA per tutti. Eh no! Non è così semplice! Infatti sembra che in Italia, non manchino i soldi per costruire un ponte sullo stretto (6 miliardi di euro), oppure per costruire 4 centrali nucleari che costerebbero diversi miliardi di euro l’una e sarebbero pronte tra 10 anni, cioè quando l’uranio sarà completamente esaurito. Però mancano i soldi per finanziare questa macchina straordinaria che ci potrebbe far cancellare il debito pubblico in un istante. La prova di questo la trovate in questo documento in cui il Professor Cardone spiega tutto. A questo punto mi chiedo se noi italiani possiamo accettare di rinunciare ad un’opportunità unica come questa. Già perchè se non saremo noi a far sapere a questi cari signori che siamo a conoscenza di questa realtà e vogliamo assolutamente sfruttarla, piano piano finirà tutto in una bolla di sapone. Fin quando un paese come gli USA arriverà e si prenderà diritti e meriti (come mi sembra sia già successo per altri casi). Ricordatevi che attualmente solo l’Italia è in possesso dei diritti su questo sistema. Solo 3 parole: NON POSSIAMO PERMETTERGLIELO! Dobbiamo ribellarci passando parola, facendo sapere che siamo a conoscenza dei fatti e che quindi sono inutili i loro tentativi d’insabbiamento. Dovete guardare questi importantissimi video che aprono una nuova frontiera sulla produzione di energia nucleare senza radiazioni e sullo smaltimento delle scorie nucleari. Segnalazione di Roberto da Palermo
R.Germano, Aqua. L'acqua elettromagnetica e le sue mirabolanti avventure pp. 268, 2007 SAGGI BIBLIOPOLIS 88 ISBN 978-88-7088-517-0 € 22,00
La comune acqua fresca nasconde nella sua struttura molto di più di quanto finora sia stato compreso. E' da tre secoli che si utilizza la medicina omeopatica, con tangibili effetti anche sugli animali e sulle piante, ma soltanto oggi se ne può cominciare a comprendere i meccanismi di azione, malgrado la totale assenza di molecole in soluzione. Soltanto approfondendo la natura dell'acqua diventano comprensibili gli effetti biologici dei campi magnetici a bassa frequenza e bassa intensità utilizzati nella vita di tutti i giorni ma, di converso, nuovi tipi di magnetoterapia intelligente iniziano a mostrare tutta la loro straordinaria efficacia terapeutica. L'enorme mole di "anomalie" sperimentali che si affastellano intorno alla natura chimico-fisica della pura e semplice acqua, ed ai suoi effetti biologici, fa comprendere indiscutibilmente che è il momento di mettere ordine in questa pletora di fenomeni e di andare al di là degli ormai sorpassati "epicicli elettrostatici", e sono proprio italiani molti dei ricercatori all'avanguardia nelle ricerche che stanno conducendo alla comprensione di questi controversi fenomeni sperimentali. Emerge ben chiaro sullo sfondo, una nuova rivoluzione scientifica: l'osservatore medio, però, non ne è al corrente, o magari tende a classificarlo sbrigativamente con l'etichetta "non scientifico" - come ormai la locuzione "memoria dell'acqua" invariabilmente ispira - rimanendo del tutto ignaro del gran numero di lavori sperimentali pubblicati sull'argomento da riviste scientifiche internazionali.